Apparecchio fotografico tipo détective Monopol

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Ditta produttrice

La fabbrica di macchine fotografiche Richard Huttig fu fondata a Dresda nel 1887 e divenne in un ventennio il più grande stabilimento europeo nel settore.

Note tecniche

Le macchine détective sono contraddistinte dalla forma a box: nascono “con l’esigenza di istantaneità della fotografia e si sviluppano con l’introduzione delle lastre alla gelatina-bromuro.” Il funzionamento è facilitato e velocizzato dalla presenza di un vano (magazzino), inserito nel corpo stesso della macchina che conteneva da 6 a 12 negativi permettendo di ottenere più pose in rapida successione.

Note storiche

Sono macchine utilizzate anche da dilettanti e non solo da fotografi professionisti, adatte soprattutto per la realizzazione di istantanee. L’apparecchio détective può considerarsi come il passo intermedio tra la campagnola e le piccole folding, maneggevoli e funzionanti con pellicole a rullo. L’apparecchio in esame è citato nel Bollettario per l’entrata e l’uscita del materiale scientifico (s.d.) presente nell’archivio della scuola, indicato come: “macchina per ingrandimento” (numeri di inventario 249 e 3411).

Conservazione

L’apparecchio è in buone condizioni. E’ stato eseguito recentemente (2005) un intervento di pulitura delle parti in vetro e in pelle con acqua distillata. Per le lastre metalliche contenute all’interno si consiglia un trattamento antiruggine e film protettivo trasparente di mantenimento.

Bibliografia

  • Janda Jiri, Camera obscuras. Photographic cameras 1840-1940, Praga 1982
  • Maria Teresa Contini, Strumenti Fotografici 1845-1950, Roma 1990
  • John Wade, Breve storia della macchina fotografica, Roma 1980
  • Brian Coe, La macchina fotografica : dal dagherrotipo allo sviluppo immediato, Milano 1978
  • Michel Auer, Histoire illustrée des appareils photographiques, Parigi 1975
  • Michel Auer, 150 ans d’appareils photographique...la collection Michel Auer, Parigi 1989
  • Marco Antonetto e Marco Malavolti, Made in Italy : apparecchi fotografici italiani, Milano 1983
  • Cinzia Frisoni, Non solo catalogazione:un approccio conservativo per il Museo Scientifico Luigi Galvani in “Quaderni di Palazzo Pepoli Campogrande”, n.10, Ferrara 2006